Terra, speranza, futuro e autonomia: è un intreccio di questi elementi, e molto altro ancora, il progetto “Meu quintal maior do que o mundo: Mulheres que plantam semeando a vida”— “Il mio giardino più grande del mondo: donne che piantano, seminando la vita” — promosso dall’Associação Madalena de Canossa nella regione periurbana di Imperatriz, nello stato di Maranhão (Brasile).

Il progetto, dal valore sociale ed ecologico, ha come protagoniste le donne, il loro legame con la terra e la voglia di indipendenza e futuro; per la sua realizzazione può contare sul sostegno di importanti partner come ISPN Brasil, Fundo ECOS, Suzano e BNDES (Banca Nazionale per lo Sviluppo Economico e Sociale).

Il Maranhão: una terra incantevole crocevia tra l’Amazzonia e il Sertão

Situato nel nord-est del Brasile, il Maranhão è uno degli stati più affascinanti e complessi del Paese. Terra di transizione tra l’Amazzonia e il Sertão, fonde paesaggi mozzafiato a profonde sfide sociali ed economiche. Il Maranhão è noto per le sue straordinarie bellezze naturali, come il Parco Nazionale dei Lençóis Maranhenses, un deserto di dune bianche interrotte da lagune cristalline, unico al mondo. Gran parte del territorio è coperto da foreste tropicali, fiumi e savane, ma anche da zone rurali e periurbane dove la popolazione vive in condizioni difficili e deve ingegnarsi per convivere con una natura dirompente e selvaggia.

Donne, semi e trasformazione

In un contesto spesso segnato da povertà, disuguaglianza e scarsità di risorse, si vuol recuperare l’importanza di quella zona della casa che gli antichi greci chiamavano peristilio, ovvero il cortile, uno spazio privato proteso però verso l’esterno, simbolo della comunione tra uomo e natura, simbolo del rapporto tra luce e buio. Meu quintal maior do que o mundo: Mulheres que plantam semeando a vida, insegna alle donne a prendersi cura e sfruttare i cortili familiari ( o i piccoli fazzoletti di terra adiacenti alle abitazioni) e a trasformarli in luoghi fruttiferi, di rinascita. Qui infatti, le donne coinvolte, imparano e insegnano a coltivare, raccogliere, trasformare. Non solo frutta e ortaggi, ma soprattutto relazioni, autonomia e quel senso di comunità che fa sentire di essere parte di un tutto.  Ogni seme piantato è un atto di fiducia, un gesto profetico: è la costruzione di un’economia alternativa, più equa, radicata nella terra e nel femminile. Il “quintal” diventa così l’idea di un nuovo mondo possibile: più verde, più giusto, più umano.

Una rete che nutre e sostiene

Grazie all’accompagnamento formativo dell’Associazione Madalena di Canossa e al supporto delle organizzazioni partner, il progetto promuove l’agroecologia, la sicurezza alimentare e la valorizzazione dei saperi tradizionali. È un esempio concreto di sviluppo integrale, in linea con l’ecologia integrale auspicata da Papa Francesco nella Laudato si’. Il protagonismo femminile si fa motore di cambiamento, generando impatto non solo economico, ma anche educativo e spirituale: è la vita che si rigenera a partire dal basso.