Il nostro percorso di volontariato qui a Piabetá è iniziato con grande entusiasmo e gratitudine. Stiamo incontrando una cultura diversa dalla nostra, ma profondamente accogliente: ci siamo sentiti da subito a casa. Stiamo iniziando a conoscere davvero la realtà che ci circonda, incontrando famiglie, ascoltando storie, imparando tanto… e assaporando anche piatti deliziosi! Ogni giorno è una scoperta che ci arricchisce e ci lega a questa comunità. Ecco alcune nostre piccole condivisioni:

Sara:

“In questa prima settimana a Piabetá mi sono sentita amata, accolta e accompagnata. Anche se non è sempre facile stare davanti a ciò che è diverso da noi e lontano dalla nostra quotidianità, ogni giorno qui è una sfida che mi apre il cuore e mi insegna qualcosa di nuovo. Qui sto scoprendo che il volontariato non è solo dare, ma lasciarsi trasformare dall’incontro”.

Zaccaria:

“In questa prima settimana a Piabetá mi sono sentito accolto fin dal primo istante. La comunità e le suore mi hanno abbracciato con una gentilezza sincera, facendomi sentire parte di qualcosa di grande. Le persone, con la loro sensibilità e il loro cuore aperto, mi stanno insegnando il valore delle piccole cose. Ogni gesto è autentico, ogni sguardo pieno di umanità. E il cibo… un’esperienza di condivisione vera, fatta di sapori e sorrisi”.

Alberto:

“In questi primi giorni a Piabetá, il tempo sembra essersi fermato e dilatato allo stesso tempo. Appena arrivato ho trovato uno spazio fatto di umanità semplice, sguardi sinceri e accoglienza senza filtri. Ogni incontro qui ha il potere di spiazzare e insegnare, di spogliare le certezze e lasciare spazio a qualcosa di nuovo. È sorprendente scoprire quanto ci si possa sentire a casa in una terra così lontana dalla propria. E mentre pensavo di essere venuto a donare qualcosa, mi accorgo ogni giorno di quanto sto ricevendo. Non si tratta solo di condividere, ma di lasciarsi cambiare dall’incontro”.

Chiara:

“È già passata una settimana da quando sono arrivata a Piabetá, ma il tempo sembra essersi dilatato: mi pare di essere qui da molto più tempo. Le persone che abbiamo incontrato finora ci hanno accolti con una felicità sincera, ed è proprio questo che mi ha colpito di più. Abbiamo fatto visita ad alcune famiglie e, mentre per me si trattava semplicemente di un incontro, per loro è stato qualcosa di molto più profondo. Nonostante ci vedessero per la prima volta, ci hanno trasmesso una gioia pura, difficile da spiegare a parole. È stato proprio questo a toccarmi nel profondo e a riempirmi il cuore”.