Nel profondo Sud del mondo, là dove le mappe iniziano a svanire nel blu dell’oceano e nel bianco delle Ande, la Patagonia argentina si apre come un canto silenzioso e infinito. È in questa terra remota e selvaggia che, nella prima settimana di giugno, Madre Sandra Maggiolo, Superiora Generale delle Figlie della Carità Canossiane, ha compiuto la sua Visita Canonica Generale alle comunità religiose del Valle Medio di Río Negro.
Il suo passaggio, discreto e gioioso, è stato vissuto come segno concreto del passo del Signore, di Maddalena di Canossa, di Bakhita e di quello spirito canossiano che ha come ultimo fine prendersi cura del prossimo, amare, formare e costruire il futuro anche per chi sembra non averne diritto. Con sguardo affettuoso e la semplicità di chi sa ascoltare, Madre Sandra ha raggiunto quattro delle cinque comunità presenti nel territorio, abbracciando spiritualmente una missione che da sessant’anni si snoda tra i villaggi e le strade lunghe della Patagonia.
Accolta con canti, danze e sorrisi dai bambini dell’Infanzia Missionaria, dai giovani e dagli insegnanti dell’Istituto Magdalena di Canossa, ha condiviso non solo la visione del mondo canossiano oggi, ma anche la gioia della sua vocazione, lasciando nei cuori dei presenti un seme di stupore e desiderio. L’incontro con Mons. Esteban Laxague, vescovo di Viedma, e la visita a una famiglia in difficoltà sostenuta dalla rete solidale canossiana a Luis Beltrán, hanno completato un itinerario di comunità e fraternità.
Patagonia: il confine del mondo e dell’anima
Parlare della Patagonia è come raccontare un mistero: un continente dentro un continente, un orizzonte che si sposta sempre un po’ più in là. È la regione più meridionale dell’Argentina e del Sud America, divisa tra steppe senza fine, altipiani ventosi, montagne innevate e coste battute dall’oceano Atlantico. Il cielo è infinito, quasi irreale; le nuvole sembrano inseguire il viaggiatore, il silenzio è la colonna sonora di un percorso che tocca l’anima e induce a riflettere sul creato.
Qui tutto è estremo e delicato insieme: le temperature possono essere rigide, le distanze immense, ma la gente è di cuore, ospitale, vera. Nel Valle Medio di Río Negro, le città sono piccole e disperse, spesso segnate dalla povertà, dalla solitudine e dalla scarsità di risorse. Ma anche da una fede semplice, da una dignità silenziosa, da una sete di relazioni autentiche.
È in questo scenario che le canossiane operano con perseveranza: scuole, catechesi, animazione giovanile, visite alle famiglie, presenza accanto ai più fragili. Ogni gesto è seminato con pazienza, come si semina il grano nella steppa: senza sapere quando verrà la pioggia, ma credendo nel raccolto. Qui il carisma di Maddalena di Canossa ha trovato una terra arida solo in apparenza, capace invece di fiorire nella relazione, nel servizio, nell’amore gratuito.
La Patagonia è una maestra esigente. Costringe a rallentare, a mettersi in ascolto, a togliere il superfluo. È una terra teologica, in cui Dio si manifesta nell’infinito e nel piccolo. In cui la missione non è propaganda, ma presenza che accompagna.
Il passo del Signore
In questo contesto, la visita di Madre Sandra è apparsa come un passo del Signore tra il Suo popolo: un passo che ascolta, consola, conferma. Che si lascia accogliere e restituisce speranza. Il suo camminare accanto alle sorelle, ai giovani, alle persone in difficoltà, è stato come una benedizione itinerante, un Vangelo vissuto, che parla senza bisogno di grandi parole.
La Patagonia canossiana continua così il suo cammino: nascosta agli occhi del mondo, ma visibile al cuore di Dio.