Sabato 31 maggio, in una giornata baciata dal sole e colma di entusiasmo, oltre settemila persone hanno preso parte al Giubileo Diocesano di Lisbona dal titolo “Vem Ver” (“Vieni a vedere”). Una vera festa della fede che ha coinvolto tutte le età – dai bambini ai giovani, dagli adulti agli anziani – in un caleidoscopio di attività, riflessioni, giochi, testimonianze, preghiera e celebrazioni.
Una giornata da vivere con il cuore aperto
L’intera zona di Estoril si è trasformata in uno spazio di incontro spirituale e comunitario. Dal mattino, i partecipanti si sono immersi in tornei sportivi, missioni di strada, visite solidali, laboratori, conferenze e giochi creativi. Tutto è culminato in un momento simbolico e toccante: l’intitolazione di una delle rotatorie più trafficate di Cascais a Papa Francesco, alla presenza del Patriarca di Lisbona, D. Rui Valério, e del sindaco Carlos Carreiras.
Un altro momento particolarmente partecipato è stata la “Camminata per la Pace”, che ha riunito centinaia di persone in un abbraccio spirituale e simbolico per la fraternità.
I giovani, pellegrini di speranza
Tra le attività più coinvolgenti, il Peddy-paper dal titolo “Siamo Luce, pellegrini di speranza” ha visto protagonisti oltre 1.500 adolescenti dai 12 ai 15 anni. Lungo le strade attorno alla chiesa della Boa Nova, al ritmo di enigmi, prove e simboli, i ragazzi hanno conosciuto la mascotte del Giubileo 2025, Luce, e i suoi amici: Fe (Fede, in spagnolo), Xin(Verità, in giapponese) e Sky (Cielo, in inglese).
Tra le squadre presenti, il gruppo “Xin”, coordinato dalle suore Carla Guterres e Maria Imaculada, ha proposto una dinamica profonda sul tema delle “scarpe sporche e pulite”: due sacchi pieni di sabbia rappresentavano simbolicamente le scelte della vita. Le scarpe sporche indicavano il peccato e i sentieri difficili che ci allontanano da Dio. “Guarda le tue scarpe… vorresti che fossero sempre pulite, ma a volte si sporcano”, spiegava suor Carla.
Attraverso la figura di San Pietro – il pescatore che per tre volte rinnegò Gesù, ma che poi ricevette il Suo perdono e divenne testimone della Risurrezione – i ragazzi hanno riflettuto su come anche noi, quando ci allontaniamo da Cristo, possiamo tornare a Lui, lavati dal Suo amore misericordioso.
Missione: Speranza e solidarietà
Nel cuore del Giubileo, i giovani sono stati invitati a “scegliere una missione”: dalle attività con il banco alimentare, agli interventi presso istituzioni solidali e missioni di strada. Tutto sotto il segno del motto “Speranza e solidarietà”, che ha animato due ore intense di servizio concreto.
Altre iniziative hanno permesso ai partecipanti di visitare seminari e congregazioni religiose della zona – dalle Salesiane alle Domenicane, dalle Concezioniste alle Suore dell’Amore di Dio – che hanno aperto le loro porte per far conoscere la loro vocazione.
Gesto per la Terra
Anche il creato è stato protagonista. Sulla spiaggia del Tamariz, decine di giovani hanno partecipato a un’azione di pulizia ambientale, seguita da un gioco educativo sui 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile. Un modo concreto per prendersi cura della “Casa Comune”, secondo l’invito della Laudato si’ di Papa Francesco.
Un’oasi per l’anima
Nel Giardino dell’Estoril, per tutta la giornata, è stata allestita una suggestiva Cappella di adorazione e confessioni, dove il Santissimo è rimasto esposto dalle 10 del mattino fino alle 17:30 e poi nuovamente dalle 20:00 alle 23:00. Uno spazio silenzioso, accogliente, aperto a tutti, dove molti si sono avvicinati al cuore di Cristo, anche grazie alla disponibilità di sacerdoti per il sacramento della riconciliazione e di religiosi e laici per l’accompagnamento spirituale.
Arte, musica e testimonianza
Nel frattempo, i Giardini dell’Estoril hanno ospitato anche lo spazio “Arte e Speranza”, con una mostra all’aperto che ha unito artisti e credenti, e una rassegna dedicata a Charles Péguy, poeta della speranza.
Sette musicisti hanno composto brani inediti sul tema della speranza, che saranno raccolti in un album commemorativo del Giubileo 2025.
Parallelamente, all’interno della Scuola di Ospitalità e Turismo, si sono svolte conferenze e workshop sul tema “Speranza e amore”. Tra i relatori: Sara e João Chambel, che hanno condiviso il dolore e la speranza vissuti dopo la perdita della loro figlia; Henrique Leitão ha unito scienza e fede; fra David di Taizé ha riflettuto sulla pace, e molte altre voci hanno raccontato come la speranza possa trasformare la famiglia, il lavoro, la disabilità e la vocazione.
I più piccoli, “Re della Creazione”
Anche i bambini dai 3 agli 11 anni hanno vissuto una giornata speciale con l’attività “Re della Creazione” presso il Colégio da Boa Nova. Con giochi e percorsi divisi per fasce d’età, i 1.300 bambini presenti, accompagnati da famiglie o gruppi di catechismo, hanno riflettuto sul tema del prendersi cura del creato, ispirati anch’essi dalla Laudato si’.
Il cuore del Giubileo: l’Eucaristia
Il momento culminante della giornata è stato alle 18:00, con la Celebrazione Eucaristica nei giardini del Casinò, presieduta dal Patriarca di Lisbona e concelebrata da 5 vescovi, 170 sacerdoti e 30 diaconi, alla presenza di circa 30.000 persone. Un oceano di fedeli riunito nel nome della speranza.
Dopo la Messa e la cena nei vari stand di street food, la serata si è trasformata in una festa di musica e fraternità, con le performance del gruppo Hakuna Group Music e del celebre Rui Veloso, che ha conquistato grandi e piccini. La notte è poi proseguita con l’allegria dell’arraial, la tradizionale festa popolare portoghese.
Un giorno pieno. Un popolo in cammino. Una Chiesa viva.
Il 31 maggio 2025 resterà impresso nella memoria della Diocesi di Lisbona come una giornata di festa, preghiera e missione, un vero anticipo di ciò che il Giubileo 2025 desidera essere per il mondo intero: una chiamata a rinascere nella speranza, insieme.