Da lunedì 15 a sabato 20 luglio, ci siamo incontrati presso le Madri delle Comunità Canossiane di Encarnación, in Paraguay.

Il nostro gruppo era composto da 50 volontari di diverse età: coppie, bambini e giovani, provenienti da varie parti dell’Argentina, e da rappresentanti dei gruppi dell’Associazione Laici Canossiani, provenienti da Posadas, Quequén, Necochea, Bahía Blanca e Los Hornos. Le infermiere volontarie e un medico si sono uniti al team di volontari professionisti che lavorano tutto l’anno presso il Centro Sanitario della Sacra Famiglia. Ci hanno accompagnato le Madri Jorgelina Sancho e Noelia Chamorro.

All’arrivo siamo stati accolti con cuore grande dalle Madri e ancora una volta abbiamo sperimentato il calore dell’accoglienza canossiana che ci ha fatto sentire come in famiglia e a casa.

Il nostro servizio era destinato alle persone che vivono nel “Quartiere Sagrada Familia”, situato nella zona costiera del fiume Paraná, un quartiere molto vicino al ponte internazionale “San Roque González de Santa Cruz”. Con entusiasmo e grandi aspettative abbiamo visitato le famiglie, gli anziani e i malati. Li abbiamo assistiti in varie necessità fisiche e spirituali, soprattutto sensibilizzando i vicini all’importanza della cura dell’ambiente e della salute, insegnando loro il corretto smaltimento dei rifiuti e ripulendo le discariche del quartiere. Abbiamo condiviso momenti di svago e laboratori creativi per i bambini, nonché riparazioni e migliorie ad alcune case e alla cappella locale.

Con molto entusiasmo e gioia, ogni mattina abbiamo iniziato l’attività camminando verso il nostro luogo di missione. A volte lo facevamo con l’aiuto di veicoli che ci portavano nel quartiere e al centro sanitario, per incontrare i fratelli e le sorelle più bisognosi.

Quando meno ce lo aspettavamo, Dio si è manifestato lì, nel volto di ogni povero e malato, nei momenti di silenzio abitati dalla preghiera, a ogni tavola condivisa, a ogni celebrazione….

Ognuno di noi ha messo a disposizione degli altri la propria creatività, le proprie competenze, la propria capacità di apprendimento, la propria collaborazione, il proprio dialogo, la propria empatia, il proprio ascolto, i gesti che ci uniscono e rendono possibile il miracolo della solidarietà.

Nel pomeriggio siamo tornati a casa grati per quello che avevamo vissuto, per quello che avevamo scoperto, e anche stupiti di sperimentare che ogni gesto di tenerezza e di cura ha un valore immenso capace di trasformare la vita degli altri.

Abbiamo visitato anche la “Kuñatai Róga Santa Magdalena de Canossa” (Casa della giovane), un luogo dove si respira l’enorme quantità di amore materno delle Madri, impiegate nella formazione e nella promozione delle giovani.

Abbiamo visitato il Santuario di Nostra Signora di Itacuá, noto anche come “Vergine dei poveri”. Lì abbiamo celebrato l’Eucaristia e lasciato sotto il suo manto tanti suoi figli che soffrono di vari disturbi spirituali e materiali.

Siamo tornati alle nostre case e alle nostre attività quotidiane avendo sperimentato la gioia del servizio e la presenza viva del carisma canossiano che anima la vita di tanti fratelli e sorelle.

 

Risonanze nelle voci dei volontari:

Grazie per tutto ciò che avete vissuto, per tutto ciò che avete imparato e per tutto ciò che avete condiviso. Grazie per avermi insegnato il vero significato della solidarietà e per avermi ricordato che insieme possiamo realizzare grandi cose. Grazie a tutte le Madri e ai volontari, soprattutto a quelli con cui ho potuto condividere le visite a domicilio. Senza dubbio, con il passare del tempo o delle circostanze della vita, diventiamo sempre più consapevoli che abbiamo solo questo istante… siamo gli abbracci che diamo, i sorrisi che regaliamo, le mani che stringiamo, l’amore che lasciamo in tutto ciò che facciamo. Spero che possiamo continuare a illuminare le nostre vite sulle orme di S. Maddalena”. (Natalia da Punta Alta)

Torno con il cuore pieno di amore e di esperienze, ricordando i volti gioiosi dei bambini e dell’incontro con un volontariato bello e solidale, uniti dal fuoco della Carità, dell’amore di Gesù, che Santa Maddalena non ha permesso che si spegnesse. Un grazie immenso ai volontari, alle Madri Canossiane e alla comunità di Encarnación che ci hanno accolto con tanta tenerezza. Grazie, sperando di poter continuare questa bella opera, che è stata la mia prima esperienza, indimenticabile e piena di gioia nel servizio”. (Clarisa, laica canossiana di Posadas)

A volte le parole non possono esprimere ciò che il nostro cuore sente. Grazie care Madri per averci aperto le vostre porte, per averci dato la possibilità di offrirci agli altri e per averci trattato con tanta dolcezza. È emozionante vedere come il lavoro di Encarnación stia crescendo in ogni luogo. È stato un piacere incontrare tanti laici canossiani. Ringrazio Dio di poter così condividere un altro lavoro di volontariato con la mia famiglia, i miei amici e i miei colleghi”. (Karina, laica canossiana di Los Hornos)

È stato il mio primo volontariato e non sarà l’ultimo; è stato molto forte quello che ho vissuto, sto ancora elaborando tutto. La cosa più bella è che in ogni persona, a cui abbiamo dato un abbraccio, un sorriso, un gioco, una chiacchierata, ho potuto vedere Gesù… Torno con il cuore così pieno d’amore che l’unica cosa che mi rimane è condividerlo, grazie a tutti voi per tanto amore e dedizione”. (Gabriela, laica canossiana di Quequén)

Se Dio vuole, ci sarò la prossima volta che farò volontariato! È stato un piacere condividere un’esperienza così bella. Ero molto emozionata e con il cuore pieno di amore da dare, sono tornata con il cuore PIENO DI AMORE”. (Susana, di Los Hornos)

Grazie a tutti per l’esperienza che ha superato ampiamente le mie aspettative. Sono grata per tutto l’amore che ci hanno dato, l’attenzione, l’impegno del gruppo. Voglio sottolineare che, senza conoscersi, la maggior parte di loro mi ha fatto sentire a casa ogni giorno, soprattutto il giorno del mio compleanno”. (Ana Paula, insegnante di Berisso)

 

María Laura Garritano e Marcela Slobogian