ANCHE S. BAKHITA SIA PATRONA!

“S. Bakhita libera gli oppressi” inaugurata e protezione richiesta

È iniziato nell’agosto 2021 l’evento che sta tenendo gli scledensi e i devoti di santa Bakhita col fiato sospeso per l’inaugurazione della statua monumentale dell’artista canadese Timothy Schmalz: “Let the oppressed free” (Liberate gli oppressi, Isaia 58,6).

Quasi due anni fa, l’autore dell’opera offriva in dono alla città di Schio l’opera originale in cui s. Bakhita, che libera gli oppressi, è raffigurata mentre fa uscire dalle tenebre del sottosuolo un folto gruppo di persone schiavizzate. Il cardinale Michael Czerny, gesuita canadese – prefetto del Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale – aveva mediato all’artista il desiderio dello stesso Papa Francesco, di raffigurare s. Bakhita quale patrona delle vittime della tratta, mentre porta alla luce il mondo sommerso dello sfruttamento e del degrado umano contemporaneo per denunciarne, con le cause, anche la molteplicità delle forme.

L’evento dell’inaugurazione, già programmato, dapprima per l’8 febbraio u.s. e, successivamente, per il 26 febbraio di quest’anno, è stato nuovamente posticipato, per il ritardo dell’arrivo della fusione in bronzo dell’opera avvenuta in Cina. Giunta a Schio il 1° marzo 2023, l’opera è stata custodita negli spazi del Comune, in attesa di essere installata ai piedi della Chiesa di San Francesco a Schio e svelata Il prossimo 29 giugno. Tanta la trepidazione per quel carico atteso e giunto come triplice dono:

1° Dono dell’autore e della Rudolph Bratty Foundation che ne ha sponsorizzato la fusione e il trasporto.

Dono dei servizi marittimi di trasporto e dogana che l’hanno custodito in un tempo di insicurezza bellica nei mari percorsi.

  1. Dono del Cielo che ci affida una missione attualissima, per fa brillare – nell’oggi – il carisma canossiano che ci invia ai più poveri! Questo ci suggerisce l’arrivo della statua a Schio il 1° marzo, compleanno di s. Maddalena di Canossa e fondatrice dell’Istituto canossiano; s. Bakhita è giunta nel 250° anniversario della sua nascita, inizio di un anno giubilare per la famiglia canossiana.

È realistico pensare che le navi che hanno trasportato la scultura, prima di giungere a Venezia, abbiano incontrato nei mari persone in fuga di varie etnie ed allora, guardando all’opera, penseremo anche a chi, ogni giorno invoca una terra su cui viveri sicuri. Anche per questo, nei volti della folla che nella scultura precedono s. Bakhita desideriamo riconoscere tanti fratelli e sorelle nostri contemporanei, che l’hanno incrociata sia in terra che in mare, per sentirci insieme a lei capaci di abbracciare il mondo che soffre, che cerca libertà e umanità. È per questo motivo che i nostri auguri pasquali, vissuti nell’attesa di questo evento, hanno voluto associare la discesa agli inferi di Gesù – frutto della sua resurrezione liberatrice – con la raffigurazione di s. Bakhita che libera gli oppressi. Sono gesti simili e davvero pasquali perché introducono nella luce di una vita nuova. (A destra affresco del Beato Angelico e sopra la statua di s. Bakhita in miniatura, inaugurata il 17 marzo u.s. nella Cattedrale di st. Patrick a NY – USA)

UN PERPETUO AFFIDAMENTO A MADRE MORETTA DELLA CITTÀ DI SCHIO

Lo slittamento dell’inaugurazione al 29 giugno, festa del patrono di Schio, si è presentata come l’opportunità ideale per chiedere – ufficialmente – alla Chiesa, che s. Bakhita sia definitivamente associata ai patroni della città.

“Santa Bakhita ha protetto Schio in passato e sono certo che lo sta facendo e lo farà ancora! Non può essere che così per quella che i più sentono già come compatrona della città!!!” (11 aprile 2021)

https://canossianebakhitaschio.org/2020/04/08/affidamento-a-bakhita-di-schio/

Nel rileggere questa espressione, scritta quando ci siamo stretti attorno a s. Bakhita nella pandemia, cogliamo il crescendo di un desiderio trapelato anche tra i visitatori del santuario e che sappiamo essere già stato espresso con una petizione rivolta al Sindaco di Schio già nel 1992, al tempo della beatificazione.    https://youtube.com/watch?v=E4MBq9uju9o&feature=share

Alla fine del Consiglio Comunale in cui, lo scorso 29 maggio, è stata approvata la proposta di avere anche s. Bakhita quale patrona di Schio, due membri del Consiglio, esibendo una immaginetta originale dei funerali di M. Bakhita hanno detto: “Noi apparteniamo a quella generazione a cui la mamma raccontava di Madre Moretta!” Chi ha approvato ha messo dunque in campo i propri affetti, i valori sottesi all’educazione ricevuta, che ancora li guidano, insieme alla consapevolezza di dover tramandare anche alle generazioni future ciò che Schio ha vissuto nell’incontro con l’umile e buona Madre Bakhita che ci ha chiesto di amare Dio e il prossimo, di essere buoni con tutti, additandoci con l’esempio che la vera libertà è vissuta nel rispetto della vita e del creato, è accoglienza di grandi e piccoli, capacità di perdono e pace.

L’Associazione Bakhita Schio-Sudan si è prodigata e gioisce nel poter realizzare questo sogno accolto dal Sindaco Valter Orsi e sostenuto da tutto il consiglio comunale.

Sì, questo è tempo di fantasia per realizzare sogni, ovvero è tempo di sapienza e profezia! A s. Bakhita chiediamo di donarci il suo grande e umile cuore per realizzare il sogno di Dio per la nostra terra nella carità!

Le Madri canossiane, pur consapevoli che questa richiesta di protezione deve esprimere la voce del popolo più che la loro, provano stupore e riconoscenza nel constatare che s. Bakhita è viva nel cuore di molte famiglie. Anche per noi – oggi –  si sta per avverare un sogno che si fa invocazione:

«S. Bakhita continua a dire a San Pietro, magari insieme a S. Felicissima:

“CHIUDI LA PORTA PERCHÉ IO RESTO”

per aiutarti ad accogliere in Cielo il popolo che con te mi invoca!»

Le sorelle della tua comunità di Schio

Il sito delle madri di Schio: https://canossianebakhitaschio.org/2023/06/10/statua-e-patrocinio-inaugurazione-e-richiesta/