In Argentina la fede è giovane, viva e gioiosa: ride, canta, balla e si abbraccia, raccontata e testimoniata dai tantissimi giovani cattolici che, come tutti i loro coetanei, costruiscono il proprio futuro, si innamorano, si scontrano con le difficoltà di un mondo complicato, con le incomprensioni con adulti che spesso sembrano lontani anni luce; ma che scelgono di incorporare e vivere la fede nelle proprie variopinte e diverse quotidianità.

Proprio questi giovani, a metà settembre, si sono ritrovati a Jardín América, nel cuore verde della provincia di Misiones, per l’Incontro dei Giovani Canossiani.

Tre giorni intensi in cui la cittadina si è trasformata in un festival di colori, speranza e musica, travolta dall’entusiasmo contagioso di oltre 400 ragazze e ragazzi, provenienti da diverse parti dell’Argentina e dal Paraguay.

“Non ci conoscevamo, ma dopo un’ora sembrava fossimo amici da sempre” racconta Martina, 17 anni, stringendo tra le mani la bandiera del suo gruppo. “Qui non ti senti mai solo. Ti senti parte di qualcosa di grande”.

“È stata la prima volta che ho parlato così a cuore aperto di speranza con degli sconosciuti” confida Lucas, 18 anni. “Ho capito che la speranza non è un’idea ma un modo di vivere, un modo per costruirci vite e futuri pieni… con quel qualcosa in più che dà un senso più profondo a tutto”.

E quel qualcosa in più, durante il fine settimana dell’Incontro dei Giovani Canossiani, si percepiva in ogni via e piazza di Jardín América: una gioia autentica, espressa nei canti improvvisati sotto il sole, nei balli notturni che mescolavano accenti e culture diverse, negli abbracci stretti dopo i momenti più intensi di riflessione. I ragazzi hanno visitato famiglie locali e incontrato anziani, portando messaggi semplici e luminosi: un saluto, una risata, una parola di incoraggiamento.

Il tema di quest’anno, “Peregrinos de Esperanza”, ha preso vita non solo nei momenti di spiritualità, ma anche nei gesti più quotidiani che, in questa visione di fede, diventano quasi sacri: una bottiglia d’acqua condivisa durante la marcia, un fazzoletto passato di nascosto a chi si è commosso, le risate spensierate fino a notte fonda sotto il cielo stellato.

E, come nelle migliori feste, c’è stato un finale sorprendente: l’annuncio che nel 2026 l’incontro si sposterà in Patagonia, a Luis Beltrán. La notizia ha scatenato un’esplosione di applausi e grida di gioia: i ragazzi saltavano, si stringevano, già immaginandosi insieme, ancora una volta, ancora più lontano, ancora più uniti.

L’Incontro dei Giovani Canossiani non è solo un raduno religioso. È una festa che parla di amicizia, speranza e futuro. È l’Argentina che mostra la sua anima giovane e vibrante, capace di trasformare la spiritualità in celebrazione, la fede in sorriso, il viaggio in un canto comune.