Come cambiano le nostre città dopo la pandemia

Come cambiano le nostre città dopo la pandemia

Quale sarà il volto dei grandi agglomerati urbani, dopo l’esperienza della pandemia da Covid-19?
In tutto il mondo urbanisti, amministratori pubblici, studiosi, architetti ed esperti si stanno interrogando su come quello che stiamo vivendo sta trasformando le forme del vivere insieme.

Tempi e luoghi diversi per il lavoro



Ormai è chiaro che molte persone possono lavorare da casa senza dover necessariamente andare in ufficio tutti i giorni: le aziende potrebbero dunque scegliere di ridurre lo spazio dei propri uffici e ricorrere più spesso al lavoro da casa dei dipendenti. Questo, a sua volta, produrrà una riduzione del numero di persone che devono recarsi nei distretti commerciali in auto e con i mezzi pubblici, aprendo la possibilità di ripensare questi distretti. I grattacieli di uffici diventeranno abitazioni residenziali? Ci saranno più case e appartamenti con studi/uffici? Come si concilieranno i tempi del lavoro e della vita privata?

Misure temporanee di distanziamento fisico



I governi delle città di tutto il mondo (Auckland, New York, Parigi, Londra…) hanno annunciato il finanziamento di misure temporanee per la chiusura delle strade, l’ampliamento dei percorsi pedonali e marciapiedi per consentire il distanziamento interpersonale lo spazio per l’esercizio fisico.

Meno traffico


Meno persone che devono andare al lavoro significa anche meno automobili per le vie delle città, soprattutto in quelle che abitualmente erano le ore di punta, caratterizzate dalle immancabili code. Una rivoluzione della mobilità che potrà fare molto bene anche all’ambiente, riducendo le emissioni inquinanti, che già negli scorsi mesi hanno fatto registrare significativi cali.


Più biciclette



Numerose città, tra cui Milano, Parigi, Londra, Bogotà, Città del Messico, New York, Berlino e molte altre, stanno approfittando delle strade più vuote e procedendo alla creazione di più piste ciclabili per attuare una ripartenza verde. Le città stanno cercando di fornire modalità di trasporto sicure individuali per le persone che tornano al lavoro e realizzare piste ciclabili è il modo più economico e veloce per raggiungere questo obiettivo.

Fare la spesa a distanza



È prevedibile che si consoliderà la tendenza che vede sempre più persone effettuare acquisti online, anche di beni di prima necessità quali alimenti e medicine. Da questo punto di vista aumenterà ulteriormente la rilevanza delle grandi piattaforme di distribuzione: sarà quindi ancora più necessario tutelare adeguatamente i diritti dei lavoratori che si occupano di fare le consegne.



Ripensare le strade


La larghezza dei marciapiedi standard non consente l’allontanamento fisico e sta spingendo le persone verso le corsie stradali per garantire il distanziamento fisico. Molte città hanno perciò annunciato che è il momento opportuno per ripensare le strade cittadine, comprese le larghezze delle corsie, il parcheggio su strada e la larghezza delle piste ciclabili. Le città possono cogliere questa opportunità per rivalutare tutte le loro strade e vedere come migliorare la circolazione e la percorribilità delle vie e dei quartieri.



Insieme…da casa



Esperienze finora condivise e in presenza come il cinema, il teatro, i concerti e in generale gli eventi culturali e di intrattenimento potranno sempre più spesso tenersi online. 
In questi mesi abbiamo scoperto come le piattaforme di live-streaming diventano una risorsa preziosa, quando non è possibile trovarsi di persona. Anche per le celebrazioni e gli incontri di gruppo!



Coinvolgere la comunità nella cura degli spazi comuni



La ripresa sarà l’occasione di coinvolgere maggiormente nelle comunità nella cura degli spazi verdi all’aperto, come si inizia a vedere nei parchi che sono diventati affollati, soprattutto nei fine settimana, quando le persone sentono il bisogno di uscire e di fare esercizio fisico nel proprio quartiere. Il risultato sarà che le città cercheranno di creare più spazi aperto, sia che si occupino delle strade adiacenti ai parchi o che convertano i parcheggi in nuovi parchi o che migliorino le reti verdi lineari (lungo i fiumi e nei corridoi di servizio stradali e ferroviari).

Articolo tratto da VitaPiù 12/2020 – “Un amore più grande”