Madre Bakhita: Santa da 20 anni, Santa per sempre

Madre Bakhita: Santa da 20 anni, Santa per sempre

Suor Bakhita ci viene ridonata dal Signore come sorella universale.

Con queste parole papa Giovanni Paolo II sigillava la canonizzazione di madre Giuseppina Bakhita, canossiana, elevata all’onore degli altari l’1 ottobre dell’anno giubilare 2000. 20 anni fa. Un anniversario importante, che vogliamo ricordare con gratitudine.

Una santa interculturale

Bakhita era nata a Olgossa, un villaggio del Sudan, nella regione del Darfur, nel 1869. La sua infanzia fu segnata dalla riduzione in schiavitù: venduta e rivenduta più volte sui mercati di El Obeid e di Khartoum, conobbe le più dure umiliazioni e sofferenze fisiche e morali. Un’esperienza tanto drammatica che la piccola dimenticò il suo nome: furono i suoi nuovi padroni a chiamarla “Bakhita”, cioè “fortunata”.
Nella capitale del Sudan venne finalmente comprata dall’agente consolare italiano, Calisto Legnani: con a lui e a un suo conoscente, un certo signor Augusto Michieli, successivamente arrivò in Italia dove, divenuta la bambinaia di casa Michieli, fu affidata all’Istituto dei Catecumeni.
Fu qui che incontrò l’Istituto Canossiano. L’esperienza di quell’incontro fu tale che la giovane chiese e ottenne di poter vivere insieme alle Madri. Il 9 gennaio 1890 Bakhita ricevette il Battesimo con i nomi di Giuseppina, Margherita, Fortunata, Maria Bakhita, la Cresima e la prima Comunione. Rimase nel Catecumenato, dove si chiarì in lei la chiamata a farsi religiosa e l’8 dicembre 1896 si consacrò al suo Signore nell’Istituto di santa Maddalena di Canossa.
Nel 1902 da Venezia fu trasferita a Schio dove visse fino alla morte, prestandosi in diverse occupazioni: cuciniera, ricamatrice, sagrestana, portinaia. Era nota come “Madre Moretta” e benvoluta da tutta la popolazione sclivense. Si spense l’8 febbraio 1947.

Con Bakhita, contro la tratta di esseri umani

Lei stessa segnata profondamente dall’esperienza della privazione della libertà, Santa Bakhita è protettrice delle vittime di tratta. Per questo l’8 febbraio, giorno della sua memoria liturgica, è stato intitolato Giornata mondiale contro la tratta.

Nell’Angelus del 10 febbraio 2019 Papa Francesco ci ha consegnato una preghiera che ci invita a guardare a Bakhita e a trarre dalla sua storia un insegnamento più che mai attuale: il valore della libertà e l’appello a impegnarsi in prima persona perché ciascun essere umano possa goderne e vivere appieno la propria umanità.

Ti supplichiamo di pregare e intercedere per tutti noi: affinché non cadiamo nell’indifferenza, affinché apriamo gli occhi e possiamo guardare le miserie e le ferite di tanti fratelli e sorelle privati della loro dignità e della loro libertà e ascoltare il loro grido di aiuto. Amen.

Santa Giuseppina Bakhita, prega per noi.