Un amore più grande – Ecco il nuovo VitaPiù

Un amore più grande – Ecco il nuovo VitaPiù

Il nuovo VitaPiù

Se abbiamo potuto imparare qualcosa in tutto questo tempo è che nessuno si salva da solo. Il soffio dello Spirito apre orizzonti, risveglia la creatività e ci rinnova in fraternità per dire: ‘Eccomi!’ È il tempo propizio per trovare il coraggio di una nuova immaginazione del possibile, con il realismo che solo il Vangelo può offrici.
[Papa Francesco]

Queste parole di Papa Francesco descrivono bene il tempo che l’umanità sta attraversando. Un tempo che ci ha fatto riscoprire le nostre fragilità e, in esse, la fraternità che tutti ci unisce. L’imprevedibile è entrato nel quotidiano; la sofferenza ha lasciato il segno; ma sotto le cicatrici, che stiamo ancora curando, batte un amore più grande. Un amore che ci spinge a diventare creativi e a lavorare per portare la buona notizia del Vangelo in questo mondo dal volto diverso da quello a cui ci eravamo abituati.

È questo lo sguardo che ci accompagna nel nuovo numero di VitaPiù. Dopo la riflessione, nello scorso numero, sul “tempo della Parola”, in questo magazine diamo spazio alle storie e alle testimonianze che raccontano di amore incarnato, di servizio vissuto, nei contesti più diversi. Di un amore davvero senza misura. Sono storie che provengono dalla famiglia canossiana, con un’ampia inchiesta, e dal mondo. Con un occhio a come cambiano le nostre città dopo la pandemia, spunti di riflessione su come interpretare e attraversare questo tempo, le abituali rubriche e la riflessione sulla cura del creato a partire dal “Giubileo per la Terra”, un’iniziativa ecumenica di ecologia integrale che coinvolge i cristiani in tutto il mondo.

Lo sappiamo: è un anno particolare, per la famiglia canossiana, che avrebbe dovuto vivere il suo Capitolo Generale, rinviato a quando sarà possibile viverlo in sicurezza. Continua però la riflessione sui temi del Capitolo, più che mai attuali: è a questa riflessione che, offrendovi questo “VitaPiù”, vogliamo contribuire. E continuiamo a camminare nella fiducia, a lasciarci provocare dalla storia e a cercare – con la testa, il cuore e le mani – di essere fedeli all’intuizione straordinaria di quel “si tratta di più” che ci spinge verso gli altri.

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