Lettera della Madre Generale Annamaria Babbini
Care Sorelle,
desidero salutarvi in questa festa, tanto cara a tutte noi, festa che annualmente ci riporta alle nostre radici, a contemplare Cristo Crocifisso, l’intuizione carismatica di Maddalena che ha dato vita al nostro Istituto.
È un invito a rinnovare la nostra scelta alimentata dall’amore e dalla fedeltà. È ritornare alla sorgente che ci rigenera e ci dà nuova forza ed entusiasmo.
Gli avvenimenti di quest’anno hanno immerso il mondo in tanta sofferenza portandoci a riflettere sul senso della vita, sulla fragilità di tante sicurezze, riscoprendo il bisogno di guardare con rinnovata fede a Gesù Crocifisso. Guardando Cristo Crocifisso contempliamo ai suoi piedi la Madre Addolorata.
“Vedendo sua Madre: ‘Donna, ecco il tuo figlio!’ Poi disse al discepolo: ‘Ecco la tua madre!’ E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa”
Gv.19,26-27.
È un doppio movimento carico di amore e di umanità.
Un testamento pieno di significato. Gli apostoli dopo la morte di Gesù sperimentano che cosa significhi avere ricevuto il dono della Madre che non li lascia soli, ma rimane con loro e, pur nel suo immenso dolore, accoglie la loro sofferenza, il loro tradimento, le loro paure e trasmette loro la sua incrollabile speranza. Oggi Gesù ripete anche a noi sue Figlie: “Ecco tua Madre”.
Cosa significano per noi queste parole di Gesù che sulla Croce ci affida sua Madre? Come vivere nella nostra vita, nel nostro Istituto questo affidamento?
Come ringraziare la Madre dell’Amore Crocifisso che ha voluto il nostro Istituto e ci ha volute come Figlie? Maddalena ci ricorda che: “siamo chiamate a piangerne i dolori e a dilatarne la devozione nel mondo” facendola amare. Maria ama ogni uomo e donna sulla terra, ci protegge, ci accompagna, ci aiuta e sostiene. Facciamola conoscere lì dove viviamo, dove svolgiamo il nostro ministero, Lei ci indicherà il modo migliore “per far conoscere e amare Gesù”. Maria è il cammino privilegiato e più sicuro che ci conduce verso suo Figlio, il Figlio di Dio. Oggi ringraziamo Gesù che ci ha lasciato questa “gran Madre” e ci ha affidate a Lei, entriamo in questo affidamento insieme ai nostri fratelli.
Con Maria non c’è solitudine nella nostra vita, la sua è un’incessante presenza. Consoliamola con la santità della nostra vita. Seminiamo unione, rispetto, accettazione, apprezzamento reciproco, affetto fraterno. Evitiamo tutto ciò che ferisce la comunione e l’unità. Non cediamo al pessimismo dilagante che provoca scoraggiamento, tristezza e ci toglie il coraggio e la gioia di vivere con intensità la nostra consacrazione. Alimentiamo in noi e attorno a noi la speranza. La vita fraterna desiderata, ricercata e vissuta dona tanta serenità al nostro cuore, dona forza ed energia a tutte noi per continuare a testimoniare con la nostra vita che la comunione è possibile.
Affidiamo il mondo e ciascuna di noi alla Madre Addolorata e incontriamoci tutte nel suo cuore.
Insieme alle Consigliere vi saluto con affetto