Il 12 Aprile le Madri Canossiane, il Parroco della Parrocchia di San Pietro, il Sindaco della città di Schio si sono riuniti a nome di tutta la popolazione scledense, per una preghiera di intercessione a Santa Bakhita che già nel passato aveva protetto la città di Schio.
L’ascolto intenso della Parola di Dio presenta la speranza data dalla Risurrezione di Lazzaro e l’attesa della Pasqua. Le suppliche innalzate dalla madre Mariuccia Donghi (Superiora della comunità) e da don Mariano Ronconi (Parroco del Duomo), implorano che i cittadini di Schio possano tornare presto “a vedere la campagna, il cielo, l’acqua, a respirare l’aria libera”, come lo è stato per Bakhita che dopo molte sofferente è di nuovo uscita alla luce. La memoria della cittadinanza onoraria che il Sindaco del Comune di Schio ha riconosciuto a questa nostra Figlia della Carità, rappresentano il cuore di questo intenso momento di supplica.
Madre Annamaria Babbini, Superiora Generale, si rende presente a tutti con un messaggio di vicinanza e un augurio Pasquale:
Carissimi,
oggi è una giornata particolarmente significativa, è Sabato Santo il giorno dell’attesa, con Maria aspettiamo fiduciosi di poter abbracciare Gesù Risorto.
Oggi, tutte le Canossiane del mondo commemorano i sette dolori della nostra comune Madre Addolorata.
Avete scelto un giorno molto significativo per questa bella iniziativa che considero ispirata, anch’io a mezzogiorno mi unirò a tutti voi perché Bakhita interceda per la popolazione di Schio che ha sempre amato e protetto, ma le ho anche chiesto che la vostra supplica e affidamento diventi una preghiera universale che partendo dalla città di Schio si estenda a tutte le città del mondo e a tutta l’umanità che soffre.
Bakhita, è sempre stata docile Figlia della Chiesa, lei “Sorella Universale” ci ascolterà e otterrà la grazia dal suo “Paròn”.
A tutti voi il mio augurio Pasquale e il mio ringraziamento.