di Filippo
Giovani che vogliono sporcarsi le mani per qualcosa di grande. Sono arrivati a centinaia nell’oratorio canossiano della città, sabato 7 e domenica 8 aprile, tutti pronti a mettersi in gioco e a condividere la Festa della Famiglia Canossiana. Festa che, per la prima volta, lascia Verona e assume una dimensione itinerante. Un’occasione per camminare insieme e per conoscersi, ma anche per stendere la mano a chi non ha motivi di stare allegro. Due giorni di gioia, testimonianze fede e servizio, dove a essere coinvolto è stato tutto il paese di Lavis, in provincia di Trento, grazie all’iniziativa “Mani in pasta”. I giovani sono scesi nelle strade del paese, per raccogliere alimenti di prima necessità in sinergia con la Caritas diocesana. I lavisani sono “stati buttati giù dal letto” e non sono potuti rimanere indifferenti davanti all’onda colorata, che ha cercato di risvegliare dall’indifferenza tutta comunità.

A rendere straordinario l’appuntamento, arrivato alla quinta edizione, è stato il concerto del gruppo Reale, che ha cantato al palazzetto dello sport, acclamato da più di 600 persone. Musica rock come inno di lode al Dio, per il dono della vita e della rinascita quotidiana. Una risurrezione che anche la band ha gustato nell’amore del Padre, dopo aver attraversato l’inferno della droga. Non solo musica, ma anche emozioni e preghiera. Le decine di canzoni a ritmo incalzante e i decibel alla massima potenza non hanno ostacolato il silenzio, che è calato nel palazzetto, per l’adozione eucaristica.

La preghiera è continuata anche domenica pomeriggio nella messa, dove si è cercato di riscoprire un Dio sempre disposto ad aiutare, a offrire la sua mano. Ed è questo il vero servizio che la fede e la comunione ci permettono di vivere nel mondo: incontrare il volto di Dio nel fratello e farsi compagni di viaggio.
