La giornata di giovedì 5 aprile del Seminario internazionale dei Consigli Provinciali e di Delegazione è stata dedicata alla riflessione sull’unità e la diversità della presenza canossiana in contesti e culture differenti.
È una riflessione fondamentale per l’istituto canossiano, che con le sue 16 Province e 4 Delegazioni è presente in 32 Paesi del mondo. Come ha ricordato la madre generale Annamaria Babbini nel suo saluto introduttivo mercoledì 4 aprile, l’istituto canossiano oggi è una realtà multiculturale e, in molte province, anche interculturale. Un sistema dove la diversità di culture, lingue, situazioni socio-economiche non ci separano, anzi arricchiscono e rafforzano la nostra fraternità, che si manifesta con la vicinanza, l’aiuto reciproco e in tanti altri modi, potenziando l’unità.
Ma come continuare ad attuare il desiderio di Maddalena di Canossa, fondatrice dell’istituto, «andate in tutto il mondo»?
I lavori della seconda sessione del Seminario si sono concentrati proprio su questo. Dopo una preghiera contemplativa, le sorelle riunite hanno vissuto un tempo di ascolto reciproco e di conoscenza dei differenti volti della presenza canossiana. Ciascuna delle Province e Delegazioni si è presentata attraverso immagini e racconti: comunità, contesti, servizio, sfide.
Ne è emerso un quadro ricco, vibrante, dove le diverse realtà possono essere comprese come sistemi comunicativi, dai quali entrano ed escono input e output: questi stimoli arricchiscono non solo ciascuno snodo del sistema, ma l’intero sistema nel suo complesso.
Un passo biblico a cui sempre richiamarsi per ricomprendere sempre la presenza canossiana nel mondo è 1 Corinzi 12, 12-17:
Infatti il corpo non si compone di un membro solo, ma di molte membra.