Fede e speranza tra i detenuti, “Oltre i muri verso l’orizzonte”

Fede e speranza tra i detenuti, “Oltre i muri verso l’orizzonte”

L’impegno delle madri canossiane nelle carceri

Da dieci anni suor Rita Del Grosso (canossiana volontaria nelle carceri) e suor Emma Zordan (volontaria e referente dell’Unione Superiori Maggiori d’Italia) organizzano e promuovono, come volontarie, un concorso letterario riservato ai carcerati e il 16 giugno a Roma, nel complesso di Rebibbia è stata presentata la raccolta degli scritti in un volume dal titolo “Oltre i muri verso l’orizzonte”

Il volume raccoglie 21 racconti. Non è stato proclamato nessun vincitore, lo scopo di suor Rita e suor Emma è quello, attraverso il concorso letterario e altre iniziative (gite, concerti di musica classica, corsi professionali, percorsi scolastici e di catechesi) di stimolare i detenuti a coltivare la speranza nel futuro, a combattere la rassegnazione ad una vita, una volta usciti dal carcere, ai margini della società.

Dai racconti emerge chiara non solo la grande voglia di scavalcare con il pensiero e la fantasia il muro che li separa dal mondo esterno, ma soprattutto la paura del futuro, del reinserimento o del rifiuto da parte della società.

Molti sono sicuri, in quanto ex carcerati, di non trovare un’occupazione e di non poter essere utili alla propria famiglie ed alla comunità e, pure sentendo con forza il desiderio di espiare le proprie colpe dando un contributo attivo e concreto, temono di non avere l’occasione per farlo.

Dare ai detenuti una prospettiva, un sogno, un orizzonte: per questo suor Emma e suor Rita organizzano il concorso. Come ha scritto S.E. Monsignor Rino Fisichella (presidente del Pontificio Consiglio per la promozione della Nuova Evangelizzazione) nell’introduzione alla raccolta: “oltre il buio delle mura di una cella e dell’indifferenza è possibile scorgere i colori di una presenza, l’orizzonte, l’infinito”.