Congo, Sud Sudan, Venezuela: crisi dimenticate

Congo, Sud Sudan, Venezuela: crisi dimenticate

Carestia e guerra opprimono milioni di persone

Congo, Sud Sudan e Venezuela sono sull’orlo del baratro: fame, siccità, crisi economica, esodi di massa sono realtà quotidiane con le quali questi paesi (e, purtroppo, molti altri) si confrontano quotidianamente.

La guerra civile nel Sud Sudan ha causato, secondo i dati forniti dall’UNHCR (Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati), circa 1,8 milioni di rifugiati, di cui un milione sono bambini e, secondo la stessa fonte, si rischia di arrivare alla cifra di 2,1 entro la fine del 2017; nella vicina Repubblica democratica del Congo si sta diffondendo un’epidemia di ebola mentre la guerra civile fa registrare quotidianamente scontri armati, violenze e atrocità.

Il conflitto è iniziato nell’agosto del 2016 quando parte della popolazione e milizie non governative si sono opposte al tentativo del presidente Joseph Kabila di candidarsi per un terzo mandato violando la costituzione.

In Venezuela, un paese potenzialmente ricchissimo grazie agli enormi giacimenti petroliferi, nel 2016 oltre l’81% della popolazione viveva in condizioni di povertà, la mortalità infantile è aumentata del 30%, quella delle partorienti del 65% e i casi di malaria del 76% (sondaggio “Encuesta sobre condiciones de vida 2016 – Il Sole 24 ore 11 maggio 2017).

Più volte Papa Francesco ha fatto sentire la sua voce e si è rivolto ai governanti di questi Paesi per cercare di porre fine alle sofferenze delle popolazioni: “Mentre mi unisco al dolore dei familiari delle vittime, per le quali assicuro preghiere di suffragio, rivolgo un accorato appello al Governo e a tutte le componenti della società venezuelana –ha dichiarato il Pontefice nel corso del Regina Coeli di domenica 30 aprile – affinché venga evitata ogni ulteriore forma di violenza, siano rispettati i diritti umani e si cerchino soluzioni negoziate alla grave crisi umanitaria, sociale, politica ed economica che sta stremando la popolazione“.

Ancora le parole del pontefice (pronunciate nell’omelia della messa mattutina a Casa Santa Marta nello scorso mese di febbraio): “Oggi il mondo è in guerra. Tanti fratelli e sorelle muoiono perché i grandi, i potenti, vogliono un pezzo più di terra, vogliono un po’ più di potere o vogliono fare un po’ più di guadagno col traffico delle armi. E la Parola del Signore è chiara: Del sangue vostro, ossia della vostra vita, io domanderò conto. Ne domanderò conto a ogni essere vivente e domanderò conto della vita dell’uomo all’uomo, a ognuno di suo fratello. Anche a noi, sembra di essere in pace, qui, il Signore domanderà conto del sangue dei nostri fratelli e sorelle che soffrono la guerra