Lavoro, formazione, famiglia: i giovani italiani e le prospettive per il futuro
Difficoltà di trovare un lavoro, precariato, salari così bassi da non permettere ai giovani di avere l’opportunità di creare una famiglia propria e un futuro che prescinda dal sostegno dei genitori. Questo il poco incoraggiante scenario descritto dal Rapporto Giovani 2017 dell’Istituto Toniolo basato su un campione di circa 6mila intervistati di età compresa tra i 18 e i 32 anni.
I giovani che non studiano e non hanno un lavoro, i neet (Not in education employment or training) sono tra i più colpiti dalla crisi: per loro (più dell’80%) la mancanza di un’occupazione e la crisi economica sono stati un ostacolo insormontabile; il 92% dei giovani italiani dichiara di non riuscire a realizzare i propri programmi lavorativi e personali formulati nel recente passato.
C’è ancora molta fiducia nella scuola come strumento di apprendimento e di formazione alla vita (più del 60%), nell’innovazione e nella formazione continua per aumentare conoscenze e competenze professionali; sempre maggior attenzione viene rivolta alla cosiddette “competenze trasversali” in grado di aumentare la possibilità di trovare un lavoro qualificato ma permane forte il timore, alla luce della situazione economico-sociale, che tutto questo non sia sufficiente, che gli sforzi siano inutili, che si sia costretti a lavori non attinenti alle competenze maturate sui banchi di scuola, o che si sia obbligati ad andare all’estero per trovare un lavoro gratificante.
Alessandro Rosina, docente di demografia e statistica sociale all’Università Cattolica e curatore del rapporto, sintetizza con queste parole il senso dell’indagine dell’Istituto Toniolo: “Le basse opportunità di occupazione e le inefficienze del mercato del lavoro stanno frenando il pieno e qualificato contributo delle nuove generazioni alla crescita del paese. È cruciale, anzi vitale, aiutare le nuove generazioni”.